Questa notte la sede milanese dell’Associazione culturale Lealtà Azione è stata forzata e incendiata.
Non sappiamo i motivi che possono aver spinto dei giovani a compiere un gesto così assurdo e sconsiderato, ma temiamo abbia giocato un ruolo notevole il clima caldo. Non quello metereologico, però, bensì quello alimentato da certa stampa che ha sempre enfatizzato le dichiarazioni irresponsabili di alcuni esponenti politici, consiglieri di zona o comunali, persino assessori, che con le loro esternazioni sembrano sempre voler riportare Milano indietro nel tempo, agli anni ’70, alla “strategia della tensione”, all’antifascismo militante che tanti danni e vittime hanno generato. Anni in cui si gridava che le sedi degli avversari dovevano esser chiuse con il fuoco. Dopo più di quarant’anni, ancora oggi, i megafoni mediatici ripropongono lo stesso schema: quello della demonizzazione dell’avversario. Poco importa se oggi non è più un partito politico, ma una associazione impegnata nel sociale, nella lotta alla pedofilia, nella raccolta di aiuti per terremotati o per canili e gattili..
Quando entra in gioco la demonizzazione, il nemico viene dipinto come se fosse meno che umano, fuori dal consenso civile… brutto, cattivo e violento “a prescindere” da quello che fa.
E’ chiaro che, così facendo, si accende la miccia che poi qualche zelante interprete di questa folle strategia impugnare fisicamente, sentendosi legittimato a dar fuoco a un palazzo.
Sono quarant’anni che vediamo ripetersi questo schema: le grida del politico di turno, l’eco plaudente della stampa di sistema e l’azione violenta, l’aggressione, la devastazione da parte degli utili idioti di turno.
Cosa hanno colpito questi teppisti? Un covo di violenti? No, hanno distrutto “solo” giocattoli, vestiti, oggetti di quotidiana utilità, del valore di alcune migliaia di euro che erano stati raccolti per essere donati ai bambini, ancora in emergenza, delle zone terremotate lombarde ed emiliane. Davvero complimenti agli autori di questo gesto vile… e a chi li giustificherà.
L’associazione culturale Lealtà-Azione non può che appellarsi al senso di responsabilità dei cittadini onesti e delle autorità consapevoli auspicando un ritorno alle logiche del confronto e non dello scontro o della diffamazione che porta ad azioni di stampo terroristico.
Tuttavia, poiché non é nostro costume limitarci ad auspicare che le cose accadano “spontaneamente”, avanziamo delle proposte concrete:
1) chiediamo una immediata, netta e incondizionata condanna da parte del sindaco e della sua amministrazione e le immediate scuse da parte di quegli esponenti politici che, in passato, si sono resi responsabili di esternazioni demonizzanti nei nostri confronti.
2) chiediamo anche un immediato incontro con la Giunta comunale al fine d’instaurare un dialogo che permetta di evitare, in futuro, malintesi e conseguenti dichiarazioni che possano, anche solo lontanamente, avallare eventi deliquenziali come quello di questa notte;
3) cosa più importante, chiediamo un “intervento riparatore” da parte delle istituzioni milanesi e degli organi di stampa che consenta di reintegrare il materiale che era stato raccolto per i terremotati, dimostrando così che un gesto scellerato non può avere ripercussioni su di una causa giusta e importante portata avanti con fermezza da persone oneste e leali, come noi siamo.
Lealta’ Azione
0 Commenti