Di là dall’acqua, ci sono radici penetrate in profondità e che, nascoste sotto gli aghi di pino o all’ombra degli amaraschi, sono sopravvissute alle estati più torride e ai fuochi della guerra, della persecuzione, dell’odio, attendendo pazienti di poter nuovamente germogliare. Oggi una nuova, fragile piantina cerca di farsi spazio sulle sponde orientali dell’Adriatico: la scuola materna italiana “Pinocchio” ha iniziato la sua attività a Zara lo scorso 12 ottobre 2013.
L’Associazione Bran-Co non può che accogliere con gioia questo evento, avendo tra le sue finalità la difesa della cultura e dell’italianità di quelle che un tempo si chiamavan “terre irredente”, come testimonia l’impegno profuso nell’organizzazione del Fondo Pertan, in collaborazione con l’associazione A.D.E.S, volto alla consegna di testi in lingua italiana alle comunità italiane presenti in Istria e Dalmazia.
La storia dell’asilo Pinocchio è lunga e travagliata. Alla fine della seconda Guerra Mondiale le terre della penisola istriana e della Dalmazia conoscono il grande Esodo degli italiani, che pur di non tradire la Patria decidono di lasciare la loro terra. Dopo il 1946 gli italiani rimasti continuarono a subire intimidazioni e violenze da parte dell’invasore comunista, deciso ad annullare qualsiasi manifestazione di italianità. Nel 1953, la persecuzione sfocia nella chiusura di tutte le istituzioni italiane di quei territori. Anche Zara, “la città più veneziana di tutta la Dalmazia”, patisce lo stesso destino. Nonostante il difficile clima di convivenza con la popolazione croata le realtà italiane operanti nella città di Zara, come la Comunità degli Italiani, fondata solamente dopo l’indipendenza della Croazia, non hanno mai smesso di tutelare l’identità italiana.
Il progetto di costituire un asilo italiano ha incontrato il reiterato diniego da parte delle istituzioni croate, le quali, di volta in volta, hanno trovato giustificazioni di natura meramente politica per impedire la realizzazione dello stesso. Già nel 2009 l’apertura di una sezione italiana della scuola materna saltò a causa di alcuni cavilli legali. I portavoce delle istituzioni locali croate si giustificarono affermando che Zara non era né era mai stata una città bilingue e che quindi il Comune non poteva in alcun modo sostenere questo progetto.
Tutto ciò non ha fermato la volontà della Comunità degli Italiani che dopo dieci anni di lotte è finalmente riuscita nel suo intento. Così, alla presenza d’importanti figure istituzionali come il viceministro degli Affari Esteri, Marta Dassù, il sottosegretario al ministero croato della Scienza, Istruzione e Sport, Sabina Glasovac, e il ministro plenipotenziario Francesco Saverio De Luigi, presidente del Comitato di coordinamento per la minoranza in Croazia e Slovenia, l’asilo viene finalmente inaugurato, garantendo a 25 bambini l’insegnamento e l’apprendimento in italiano. Tenacemente desiderato dalla presidente della Comunità degli Italiani di Zara, Rina Villani, l’asilo ha come obiettivo la formazione pre-scolare e l’insegnamento della scrittura e della lettura (a Zara i bambini vanno a scuola a sette anni, e non a sei come in Italia). L’insegnamento è impartito per la maggior parte in italiano, con solo 10 ore a settimana (quindi due ore al giorno) di lezione in croato.
Attualmente la struttura è privata, ed è stata paventata la proposta di aprire un’altra sezione e un asilo nido, a partire dal settembre prossimo. Il presidente dell’Unione italiana, Furio Radin, ha dichiarato: “Non è stato facile realizzare questo progetto ma ora abbiamo una splendida struttura che avremmo voluto fosse pubblica, ma che per il momento è privata. Zara merita l’asilo infantile italiano, anzi merita molto di più per la sua storia che è stata italiana e in cui la lingua di Dante non può, non deve essere considerata straniera».
L’identità italiana di Zara è stata finalmente ripagata dopo anni e anni di lotte, e la storia ha finalmente confermato le parole di Luigi Federzoni, presidente del Senato e dell’Accademia d’Italia, il quale ricordava come: «Venezia non partorì mai, nella sua lunga e copiosa maternità, figliola più somigliante di questa, né più degna, né più devota. Zara è adorabile. Zara dovrebbe essere in cima ai pensieri di tutti gli italiani. Per il labirinto delle calli pittoresche formicola tanta festevole, graziosa e appassionata venezianità”.
Benchè l’evento sia epocale, “Pinocchio” ha bisogno di essere aiutato a crescere. Per contribuire al duro ma gratificante lavoro compiuto fino ad ora dalla Comunità degli Italiani di Zara, l’Associazione Bran-Co ha deciso di promuovere una raccolta di materiale didattico. Materiale che non sarà più solo un semplice strumento d’insegnamento: donare qualcosa alla comunità italiana di Zara, diventerà il simbolo della testimonianza, del ricordo di quella cultura e di quella tradizione che sono proprie dell’Italia tutta, diventerà un modo per ridare vigore a tutto l’albero della Patria.
SE TI SENTI ITALIANO NEL CUORE IL TUO CONTRIBUTO E’ UN ATTO D’AMORE.